| 18 Nov 2021, 20:30
| LETTURA IN DIALETTO ALTO LOMBARDO DELLA DIVINA COMMEDIA (DI PAOLO ELIA SALA) | Cultura | Il Dicastero Cultura per sottolineare il 700° anniversario della morte di Dante propone una serata di lettura in dialetto alto lombardo della Divina Commedia (di Paolo Elia Sala) da parte dell’attore Antonio Zanoletti. Ogni canto sarà preceduto da una breve radiocommedia della Compagnia teatrale RSI Semm ammò chi.
Antonio Zanoletti - attore e regista Dopo aver debuttato con Giorgio Strehler al Piccolo Teatro, ha recitato con i maggiori registi italiani fra cui Luigi Squarzina, Luca Ronconi e con Derek Walcott, premio Nobel per la Letteratura, nella riscrittura dell’Odissea, nel ruolo di Ulisse. Lavora nei più importanti Teatri Stabili italiani, recitando autori come Ibsen, Goldoni, Shakespeare, Gadda, Nabokov, Ford, Alfieri, Manzoni, Brecht ,Pirandello, Molière, Testori, Ruzante, Luzi, Dostoevskij. Al Teatro Greco di Siracusa è da alcune stagioni fra i maggiori interpreti in tragedie di Sofocle, Euripide, Eschilo e Aristofane. Insegna recitazione all’ Accademia dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico di Siracusa. Ha fondato “La Compagnia dell’Eremo” affrontando autori come Claudel, Bernanos, Peguy, Milosz, Turoldo, Cesbron con le regie di Fabio Battistini. Ha recitato e curato la regia de “Il sole negli occhi”, lettere di Van Gogh al fratello Theo. Ha ideato il volume “Valentina Cortese, 100 ritratti” edito da Skira; e la mostra di abiti “Uno stile: Valentina Cortese” per le settimane della moda a Palazzo Morando di Milano. Perché scrivere la commedia in dialetto? La mia traduzione della Divina Commedia è nata con lo scopo di saggiare le possibilità del nostro dialetto nell’esprimere un genere di poesia di altissimo livello, qual è appunto il capolavoro universale di Dante Alighieri. E’ da notare la straordinaria vivacità ed efficacia dell’espressione dialettale nel risolvere certe difficoltà del discorso dantesco che, a prima vista, si sarebbero potute ritenere insuperabili e la capacità del dialetto stesso di riprodurre con soddisfacente corrispondenza, lo stile e la tipica atmosfera poetica del poema Dante. La novità della mia opera consiste nell’aver messo in atto una traduzione effettiva e non un rifacimento in chiave più o meno umoristica, burlesca o parodistica del grande poema; procedimento già adottato da altri, che conferirono fatalmente ad essi un’impronta del tutto personale, troppo lontana dallo spirito e dalla poetica di Dante. Mi proposi cioè di ripensare il poema in termini dialettali, così come l’autore stesso avrebbe potuto compierlo se avesse usato il vernacolo invece della lingua italiana. Ritengo opportuno chiarire che definisco come italiana dialetto alto-lombardo, il nativo vernacolo tornasco nel quale ho tradotto la Divina Commedia. Il dialetto di Torno appartiene al ceppo delle parlate comasche e tra di esse è forse quella più prossima al Como città. In questa mia opera sono confluite molte voci proprie di altri dialetti di tipo lombardo-milanese e in particolare quelle di vernacoli milanese, comasco, ticinese attraverso il movimento frontaliero con il Canton Ticino, dove si parla un dialetto molto simile al tornasco antico. Confido che il mio lavoro, al quale ho dedicato con passione e scrupolo ogni mio sforzo, possa essere apprezzato sia dai cultori del dialetto, sia da tutti coloro che intendendolo, potranno gustare sotto una nuova forma linguistica, l’intramontabile capolavoro del grande nostro Poeta. Paolo Elia Sala l'evento si terrà presso l'aula magna della scuola elementare Entrata gratuita Certificato Covid obbligatorio |